29 Giu 2023 | 4 minuti lettura

Wine Hospitality: come trasformare l’esperienza degli ospiti e clienti in emozioni

Pubblicato: 29 Giu 2023

Tempo lettura: 4 minuti

Categorie: PeopleComunicazioneVendita

Nel mondo enologico, l’Italia è uno dei paesi che conta più etichette.

La biodiversità che offre è unica nel suo genere, dal mare alla collina passando per le infinite campagne e montagne, che producono eccellenze rinomate a livello nazionale e internazionale.

Come viene affermato in un articolo di “winetourism.com”, nella nostra penisola custodiamo ben 330 vitigni autoctoni, che producono vini che si diversificano in base al clima, alla temperatura, al terreno, al metodo di coltivazione e produzione. In tutto il paese contiamo inoltre oltre 400 denominazioni tra DOC (denominazione di origine controllata) e DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), e ogni bottiglia è unica e si differenzia per il gusto e per la provenienza.

Le principali zone di cui tutti sentiamo parlare sono sicuramente la regione del Veneto con il Prosecco coltivato e prodotto nelle colline Patrimonio UNESCO di Conegliano-Valdobbiadene, l’Amarone della Valpolicella a Verona, il Barbera in Piemonte; scendendo verso il centro Italia, il Chianti e il Brunello di Montalcino nella regione della Toscana, per poi andare nell’isola della Sicilia con il Moscato di Pantelleria.

Al fine di valorizzare questo patrimonio enologico, sono sempre di più le realtà aziendali che decidono di investire nella creazione di esperienze uniche e di valore per i turisti stranieri che ogni anno esplorano le nostre terre e per tutti gli italiani desiderosi di conoscere il territorio, la tradizione e i suoi prodotti.

Tasting e Wine Tour sono sicuramente le attività che molte cantine italiane propongono ai loro ospiti. Oltre alla visita in cantina e la degustazione dei vini prodotti, si possono trovare proposte come la vendemmia nel periodo di settembre/ottobre, dove la raccolta dell’uva diventa un’attività che coinvolge sia grandi che piccini. Altre proposte possono essere il pic-nic in vigna, pranzi o cene tra i filari, feste o aperitivi in bellussera, e tante altre esperienze uniche che variano di realtà in realtà.

La degustazione seguita dalla visita guidata nella cantina è il pacchetto esperienza più classico e ordinario che ogni azienda vitivinicola offre ai propri ospiti, e, oggi più che mai, per competere nel settore è fondamentale investire nelle competenze di ogni operatore per rendere questa esperienza sensoriale e di alto livello. Sono sempre più frequenti, inoltre, le persone desiderose di andare oltre alla classica esperienza di degustazione, vogliono scoprire il mondo che circonda il settore del vino, conoscere come ci si prende cura del vigneto e interagire con chi, con le proprie mani, realizza i prodotti da loro assaggiati. Questa tipologia di esperienza può essere considerata un’attività di intrattenimento e svago, ma, nell’ultimo periodo, sta diventando soprattutto un’opportunità di crescita e arricchimento personale grazie alla curiosità degli ospiti.

L’enoturista vuole vivere un’esperienza emozionale, un ricordo che si lega alla tradizione del posto e del cibo, al territorio e del panorama circostante.

Per realizzare una guest e customer experience eccellente dobbiamo in primo luogo conoscere il nostro target e capire quali sono le emozioni e le profonde motivazioni che caratterizzano chi vive in prima persona l’esperienza che abbiamo creato.

Infatti, ci stiamo rivolgendo al turista appassionato del mondo del vino, che sceglie di intraprendere un viaggio alla scoperta di vini, in un contesto culturale integrato con la tradizione e il benessere. È curioso, sempre alla ricerca di novità, e vuole conoscere personalmente l’azienda e il produttore.

L’enoturista, con gusti e conoscenze sempre più ricercati, desidera e si aspetta una vera e propria wine experience, che possa racchiudere delle tradizioni antiche, cibo straordinario, paesaggi mozzafiato e cantine storiche e/o innovative. Il turista si aspetta soprattutto di essere accolto, vuole sentire il calore umano, essere ascoltato e desidera essere sorpreso.

Per creare un’esperienza di valore per il nostro ospite, emerge negli ultimi anni una figura molto importante, quella del Wine Hospitality Manager, che, oltre ad accompagnare e accogliere gli ospiti, ha la responsabilità e l’obiettivo di rendere le loro esperienze un ricordo magico e memorabile. Questa figura deve inevitabilmente essere guidata dalla passione per il suo lavoro in questo settore e, oltre a possedere le conoscenze tecniche, deve anche padroneggiare alcune abilità, come l’attenzione e la cura al dettaglio, la cordialità e la capacità comunicativa, la flessibilità e l’empatia con gli ospiti e i clienti.

Il suo compito è fornire un servizio eccellente, rispettando degli standard di qualità, analizzando ogni dettaglio per evitare eventuali problemi. Tutto ciò con il principale obiettivo di rendere felici gli ospiti, assicurarsi che siano soddisfatti e che si sentano a loro agio dal momento dell’arrivo e dell’accoglienza fino al momento di conclusione della loro esperienza.

Com’è ormai evidente da queste riflessioni, il focus deve essere l’ospite, sempre più esigente e alla ricerca di ricordi da imprimere nella propria memoria.

Non è più sufficiente realizzare un vino di ottima qualità, occorre saperlo raccontare e comunicare al meglio, poiché l’accoglienza deve essere coerente con l’identità e la filosofia dell’azienda perché, agli occhi dei visitatori, tutto ciò che viene visto, vissuto e assaggiato rappresenta un’immagine di essa.

Formazione e professionalità sono necessarie per ricoprire il ruolo di Wine Hospitality Manager. Creare esperienze che siano uniche e personali è lo scopo che deve tenere a mente chi svolge questo ruolo.

Sorseggiare un buon calice significa trasmettere tradizione e cultura, dove le mani di un uomo e la natura si sono date appuntamento per esaltare un vino. L’ospitalità è da sempre un valore aggiunto che rende l’esperienza un momento importante che porta l’ospite a tornare, per rievocare il proprio ricordo. Saper cogliere l’intima essenza di tutto quello che si cela in un sorriso di-vino significa valorizzare una tradizione millenaria che appartiene alla nostra cultura da sempre.

Rita Rossi

Content Editor

Hospite – The Italian Hospitality Academy